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TREVISO - SANTA MARIA DEL COLLE

2 OTTOBRE 2022

con la partecipazione di Gianni C. e Patrizia

 

KM. 69

TREVISO - SANTA MARIA DEL COLLE E RITORNO

TREVISO - SANTA MARIA DEL COLLE E RITORNO

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LA PARTENZA - TREVISO - ORE 8.00

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PAUSA CAFFE' A MERLENGO

MERLENGO E LA SUA CHIESA

Dalle bolle papali e dai placiti imperiali risulta che Merlengo e San Vito sono sempre stati accomunati. Per quanto riguarda la nascita del paese di Merlengo si è propensi a credere che detta frazione abbia preceduto quella di Ponzano e di Paderno e che i suoi primi abitanti siano stati di origine longobarda; tuttavia non esisterebbero prove a sostegno di tali ipotesi. Il Marchesan nella sua opera «Treviso Medievale» accenna al «placito di Enrico I dell'anno 1021 tenuto insolario proprio beatissimi S. Zenonis, presso Verona». Nel placito l'imperatore stabilisce che «sono aggiudicate alla Badia di S. Zeno sei chiese del Comitato Tarvisiano, contro le pretese dei conti di Treviso», la sesta delle quali è così descritta: «Sexta ecclesia que est constructa in honore S. Viti in Postoima, non multum longe a loco ubi dicitur Marlengo». «E finalmente l'Imperatore Federico II, riconfermando tutti gli antichi privilegi concessi alla badia zeniana dai suoi antecessori, ricorda pure nel Contado trivigiano tutte le suddette chiese», tra cui «In Postormio (Postioma) ecclesiam S. Viti et Marlengo ecclesiam S. Bartholomei cum suis pertinentiis et duos mansos juxta planum in Palumbo... Anche oggi la chiesa parrocchiale di Merlengo continua ad intitolarsi a S. Bartolomeo apostolo; e nel suo territorio v'era pure (e continua ad esserci) L'ecclesia S. Viti de Postoima ».Secondo alcune fonti le origini di tale frazione risalirebbero all'epoca degli Ottoni di Germania mentre altri le attribuiscono a quella dei Longobardi; S. Vito poi apparterrebbe a quella' antecedente dei Franchi. Il nome stesso Merlengo potrebbe derivare dal germanico «Merling» e non da merli canori nei legni (rozzamente pronunciati leng) o da vico dei merli come propone L'Agnoletti. Nell'occasione della tragica distruzione della famiglia degli Ezzelini da Romano avvenuta il 24 agosto 1260, il vescovo di Treviso Alberto Ricco, come ringraziamento a Dio per la liberazione ottenuta, dedicava alcune chiese allora in costruzione, a San Bartolomeo, perché come detto in precedenza, nella festa di tale santo tutta la diocesi riacquistò la libertà. Pertanto, con la benedizione episcopale del 1261, la chiesa di Merlengo ebbe riconfermato il proprio titolare. Per quanto concerne la chiesa attuale, essa fu iniziata nel 1707 «ma fu compiuta a riprese e con diverso disegno; il coro d'ordine composito, vi venne aggiunto dopo il 1800».

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VILLA CORNER (ora De Blasi) e le nude figure offensive…

 

Così la descrive il Mazzetti: «La villa fu fatta fabbricare dalla famiglia patrizia dei Corner nel 1700.  Di aspetto assai semplice, ha un corpo centrale a tre piani e due ali, di cui una collegata ad altre adiacenze. Questa villa un tempo fu molto nota per stupendi affreschi di G.B. Tiepolo che decoravano la sala centrale del primo piano, affreschi minutamente descritti dal Crico nel 1833: «io non vidi mai — egli dice — alcun affresco del Tiepolo così ben conservato» e di cui oggi rimane solo una incerta traccia, poiché, rispettati dal Vescovo Soldati, che per alcuni anni fu proprietario della villa, furono fatti “cancellare” dal successivo proprietario Marchese Bandini, cui le nudità delle figure risultavano offensive. Essi rappresentavano il Sacrificio d’Ifigenia, la sua fuga in Tauride, un trionfo di Diana (la più casta — osserva il Semenzi — fra le divinità pagane), ecc. Fra le incerte luci e ombre delle vaghe figurazioni rimaste, appaiono ancora sui muri alcuni bellissimi particolari simili ad alte cime illuminate dal sole fra squarci di nubi. Questa villa durante la guerra 1915-1918 fu sede del IV Corpo d’Armata. Gli anziani ricordano che il Re Vittorio Emanuele III ebbe qui ospitalità più volte durante lo svolgimento della Battaglia del Piave.

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L’ORATORIO DI SAN ROCCO ( PANE, SALE E BESTIAME )
 

Si trova in località «Campagna alta» nel colmello dei Pian. E' stato costruito nel 1907 dai muratori Grosso di Carnaio con il contributo della popolazione del luogo. Il 16 agosto d'ogni anno, nell'occasione della sagra di San Rocco, a cui l'oratorio è dedicato, ha luogo la benedizione del pane, del sale e del bestiame della stalla, un modo per chiedere a Dio la grazia dell'abbondanza, della saggezza e della prosperità. Presso questo oratorio è venerata anche sant'Anna. Territorialmente l'oratorio è ubicato nel comune di Ponzano, mentre ecclesiasticamente dipende dalla parrocchia di Carnaio (Povegliano). Nel passato era anche luogo dove si chiedevano le grazie; in particolare, nei periodi di grande siccità, gli abitanti del colmello e delle località vicine, venivano presso questo oratorio a «tòr la piova», cioè ad invocare il dono della pioggia.

 

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STRADONE DEL BOSCO KM. 25

SANTA MARIA DEL COLLE KM.31

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SIRENE DI COLLINA

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MONTEBELLUNA KM . 38

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