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FORCELLA MOSTACCIN - COLLALTO

Distanza: 2,7 km

Tempo di percorrenza a piedi: 1 ora

Altezza minima:373 metri (Forcella Mostaccin)

altezza massima: 486 ( Collalto)

dislivello: 113 metri

pendenza media: 4,2 per cento

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Partiamo. Siamo alla Forcella Mostaccin. 
 

LA FORCELLA MOSTACCIN

Si  tratta di un valico che collega i due versanti dei colli Asolani.È collocata tra il Collalto (496 m) e il Calmoreggio (486 m), le due cime più elevate della catena. Vi transita la SP 1 "Mostaccin" la quale inizia dal centro di Maser per poi ridiscendere verso Monfumo. Perpendicolarmente alla strada, in direzione est-ovest, si snoda il sentiero "delle Due Rocche" che percorre tutta la dorsale dei colli da Cornuda ad Asolo.

Il nome ricorda la famiglia che viveva nell'unica costruzione della zona, un rustico ormai abbandonato posto alla sinistra della strada.

IL PRIMO RUDERE QAL MOSTACCIN
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    Siamo a 373 metri di quota. Il viaggio inizia in piano per circa 200 metri.
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    Inizia ora un tratto di discesa che dura circa 300 metri.
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    Siamo a quota 351 metri. Ora si risale ed il bosco diventa più fitto e la strada più stretta.
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    Iniziamo ad incontrare delle prime grotte.
    Sono i primi segni della guerra, quella che chiamiamo “la grande guerra” e che, anche da queste parti ha vissuto le sue tremende storie. I COLLI ASOLANI E LA GRANDE GUERRA - LA SECONDA LINEA I colli asolani , durante la prima guerra mondiale, furono luoghi di osservazione e difesa predisposti dall’Esercito italiano in particolare sui monti Collalto e Sùlder, nei pressi della linea di combattimento dislocata, com’è noto, sul fiume Piave, poco distante da qui. La prima linea, seguendo il corso del Piave, si stendeva uniformemente dal Grappa fino al mare. Sui colli di Maser erano quindi stanziate le retrovie, occupate a costruire trincee e camminamenti nel timore che gli Austro-ungarici potessero superare il Piave o scendere vittoriosi dalle vette prealpine. Dopo la disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917, il Generale Cadorna decise di resistere all’avversario: Maser era a ridosso della prima linea e venne dato l’ordine ai civili di abbandonare tutte le abitazioni dal confine di Cornuda fino al Tempietto di Villa Barbaro. In questa zona operarono la 4ª armata e l’8ª armata nonchè, dal 14 ottobre al 18 novembre 1918, la 12ª armata franco-italiana. Sulle alture circostanti molte postazioni di artiglieria, attrezzate di cannoni di calibro 149 prolungato, sparavano verso il Piave e in direzione del monte Tomba. Poco più sotto, sul “castellet”, era posizionata l’artiglieria antiaerea, e sopra il Sùlder vi era il principale osservatorio di guerra, unito al piano con una teleferica. Sopra il Collalto vi era un altro osservatorio che dominava l’ampia vallata sottostante il Monte Tomba, anche questo unito alla pianura con una teleferica. Dal Collalto e dal Sùlder le truppe italiane potevano controllare le linee nemiche disposte lungo il Piave e tutto il corso del fiume, dal ponte di Fenèr fino a Nervesa della Battaglia e ancora, verso Est, fino al mare. I numerosi ricoveri e gli avvallamenti che si incontrano durante i percorsi, testimonianza della fittissima rete di trincee che esistevano al tempo della guerra, dovevano permettere un’adeguata difesa qualora le truppe nemiche avessero sfondato le nostre linee.Più sotto, nella Villa Barbaro, aveva sede il Comando Generale, capeggiato dal Generale Squillaci.
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    E’ poco più sopra che incontriamo grandi testimonianze di queste storie: grotte, avvallamenti, rifugi, tutto costruito e scavato dagli alpini. Ve ne sono davvero tante.
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    Siamo a quota 398 ed è ora di proseguire: da qui la strada si restringe e si inerpica decisamente.
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    Inizia un tratto molto più impervio e ripido, transitabile unicamente a piedi. Ancora un piccolo sforzo ed eccoci sul punto più alto di tutti i colli asolani, maserini e cornudesi: il Collalto!
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    Siamo a quota 499 metri. Ora iniziamo il nostro viaggio di ritorno. Passando dall’Osservatorio Tazzer, teniamo ora la destra e “circumnavighiamo” il colle tenendo la sua estremità sulla sinistra. La strada ci porterà dopo circa 300 metri da percorrere sul limite dello scosceso ad un ampio cambio di direzione. Noi teniamo la sinistra e continuiamo. Ogni tanto, fra le frasche, il paesaggio ha delle improvvise aperture.
    La visione è quella dei colli di Monfumo e più in là della Val Cavasia. Procediamo così per circa 1,5km e ritorniamo così alla Forcella Mostaccin, luogo di chiusura della nostra passeggiata.

    UN PO' DI IMMAGINI

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