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A PEDALI TRA CASIER E CASALE

 

CARATTERISTICHE DEL PERCORSO:

Lunghezza: 12,3 km

Periodo: tutto l’anno

Difficoltà: facile

Tempo di percorrenza: 45 minuti

GALLERIA DI IMMAGINI

Il percorso che affronteremo può essere riassunto in due chiavi: l’immenso e il lento. Il tratto mette insieme l’immensità degli “slarghi”, delle vedute e la lentezza delle sue acque.

Il nostro percorso parte dal piazzale posto dietro la Chiesa di Casier ovvero il porto di Casier. Il punto di accesso si trova alla sinistra di un bar che limita l’estremo sud est del piazzale.

CASIER

Il ritrovamento nel letto del Sile di reperti archeologici risalenti all'età del bronzo testimonia un'antica presenza umana a Casier. Fin dal primo Millennio a. C., l'importante via fluviale favorì il commercio tra le genti dell'entroterra veneto e la laguna, specialmente di materiali in bronzo ed in ferro (spade, pugnali, asce, elmi, falci, vasi, ecc.), di cui si conservano alcuni interessanti esemplari nel museo civico di Treviso. Nell'alto medioevo (anno 710) sorse nel capoluogo di Casier il monastero benedettino dei SS. Pietro, Paolo e Teonisto, alle dipendenze dell'abbazia di S. Zeno di Verona. Chiamata originariamente “Casiero”, nel corso del Medioevo, dopo essere stata nel IX secolo sotto l’influenza dell’Abbazia di San Zeno di Verona, passò ai De Casiero, firmatari del trattato della lega lombarda contro il Barbarossa nella seconda metà del XII secolo. Durante la signoria di Venezia, alla quale si deve anche la costruzione, sul finire del XIV secolo, di un castello e degli sbarramenti sul Sile per impedire l’avanzata dei Carraresi, si sviluppò notevolmente. Divenuta infatti il fornitore dei materiali per la costruzione delle mura di Treviso, nel periodo in cui la Serenissima era impegnata nella lotta contro la Lega dei Cambrai, registrò una grande evoluzione sociale, con conseguente crescita economica: i suoi abitanti, lasciate le tradizionali attività agricole, si dedicarono al lavoro della fornace. Con il declino della Repubblica veneta nel 1797 per l’arrivo delle truppe francesi, lo sviluppo si arrestò.. Bisognerà attendere il secondo dopoguerra per assistere a una sua grande ripresa socio-economica. 

PIARDA

LA PIARDA DI CASIER

Piarda è un termine tipico della navigazione interna con cui viene indicato un «tratto di argine posto sulla curva di un canale o di un fiume dove la barca può accostarsi per caricare o scaricare merci». In sostanza uno scalo fluviale. Davvero ampia e bella qui a Casier ove il fiume in quell’ansa sembra diventare “lago”.

PIARDA
FIORI DI PIARDA

LA PARROCCHIALE DI CASIER

Secondo la tradizione questa chiesa sorse nell'area dell'antico monastero benedettino dei SS. Pietro, Paolo e Teonisto ove che fu ricostruita nel Settecento sotto il protettorato della Commenda di S. Giovanni del Tempio di Treviso.  All’interno si possono ammirare la pala dei Santi Titolari di Casier (Teonisto, Tabra e Tabrata) del trevigiano Bartolomeo Orioli (1569-1627), datata 1601, e le calcografie settecentesche della Via Crucis, creazioni di vari ed importanti autori fra i quali Domenico Majotto e Gaspare Diziani.

CHIESA DI CASIER

Continuiamo allora il nostro viaggio dopo aver passato la piarda tenendo alla nostra destra un bar. Inoltriamoci sulla stradina bianca con un Sile decisamente imponente. Il tratto si snoda per circa 5 km  tra ponti e passerelle di legno in un ambiente davvero "perso" di verde.

CENDON
CENDON

Finiamo quindi davanti l'incantevole chiesa di Lughignano

Lughignano

E’una frazione di Casale sul Sile. Il suo centro sorge tra Casale e Casier lungo la SP 67 "Jesolana". Subito ad est dell'abitato scorre il fiume Sile, mentre ad ovest si snoda lo scolo Rigolo. Vi sono varie ipotesi sull'origine del toponimo. Se fosse romano, potrebbe derivare dal latino leucus Iani "bosco di Giano”. Un'altra teoria lo fa più antico, rimandandolo alla divinità gallica Lugus.. L'antico vicus Lugunianus è citato per la prima volta nel 790. Nel medioevo si ha notizia di un fortilizio presso il Sile (da cui l'antico colmello Torre, citato dal 710) e di una nobile famiglia da Lughignano, i cui membri sedettero al consiglio dei Trecento di Treviso.Lugus: la divinità gallica. Lugh, Lugus o Lugos: Una delle divinità più importanti del mondo gallico. Associato al sole e alla luce, è il signore delle Arti e dell’artigianato. A lui sono stati dedicati molti nomi di luoghi e città. Di questa divinità parla Giulio Cesare nel De Bello Gallico, opera ricchissima di elementi sui miti celtici, identificandola con il Mercurio dei Romani. Secondo la tradizione gallica fu l’inventore di tutte le arti, nonchè il protettore dei viandanti. La sua rappresentazione assomiglia a quella di Mercurio, ma ne differisce per alcuni particolari, prettamente celtici, quali la testa d’ariete ed il serpente. 

LA CHIESA DI LUGHIGNANO

La parrocchiale di San Martino avrebbe origini longobarde o carolinge e ospitò forse una comunità di frati legata al monastero di Casier. La prima menzione di questa chiesa risale al  1152, ricordata come dipendenza della pieve di Casale. Nel 1459 le furono unite le cappelle di Cendon e Sant'Elena, ma furono in seguito distaccate per le difficoltà di comunicazione (si trovavano al di là del Sile). Fu rimaneggiata e riconsacrata nel 1509 e nel 1915 fu sostanzialmente rifatta su progetto di Antonio Beni. Della chiesa originale restano l'abside romanica e il campanile, in stile lagunare. L'interno è a tre navate con tetto a capriate. Da ricordare un Crocefisso cinquecentesco conservato sul lato destro del presbiterio.

SAN NICOLO' (2).jpg

Piccola inversione di marcia e continuiamo a nord Andiamo avanti! Il sentiero lungo la sponda destra del Sile si snoda per circa 1,7 km sino a giungere nei pressi di una panchina e di un accesso al fiume.

PANCHINA A DUE

Di lì procediamo per 2 km incantati decisamente dalla bellezza di questi luoghi. Così coperti, così densi di vegetazione e al riparo. 

LUGHIGNANO
BARCA AL SOLE
LA PANCA

E un po’ più avanti … sulla nostra destra ecco comparire una villa viola, dalle sensazioni gotiche, cupa nel retro. E' villa Mantovani Orsetti!

VILLA MANTOVANI ORSETTI

D’aspetto neoclassico ottocentesco, con facciate a frontone verso il fiume e verso i campi si erige in località Rivalta di Casale. Le vaste adiacenze rustiche ne dimostrano la prevalente funzione agricola. Caratteristica per le sue tre facciate tipiche e ben distinte fra di loro, conserva ancora l’antico oratorio di S. Croce ben visibile dall’ansa del fiume. E’ la classica villa patrizia veneziana forse del sec. XII, con preziose decorazioni in terracotta.

MANTOVANI ORSETTI

Poco oltre villa Mantovani gireremo a destra. Alla nostra destra sul camino di una abitazione un bellissimo nido di cicogna. E’ questa la zona in cui nidificano splendide cicogne.

“da queste parti ho visto i miei racconti di bambino.. enormi nidi sui camini e fantastici esemplari di cicogne”.

Riprendiamo il nostro viaggio ora! Superata alla nostra destra la casa “con la cicogna” procediamo per altri centro metri e quindi svoltiamo a destra (siamo in Via Rivalta). Procediamo per circa 0,5 km e giriamo a sinistra per Via Vicinale Rivalta. Procediamo per altri duecento metri e all’altezza di una curva secca a novanta gradi noi comunque procediamo dritti seguendo l’indicazione impianti sportivi. Li costeggiamo per 0,4 km fino ad arrivare ad incrociare un canale artificiale. Passiamo sotto un passaggio obbligatorio in ferro e costeggiamo il canale per altri 80 metri. Giunti ad un passaggio obbligatorio identico a quello appena preso in entrata, ci passiamo sotto e giriamo a destra seguendo la principale per circa 0,3 km. Incrociamo quindi la provinciale Via Belvedere. Il percorso è un po’ complicato per cui aiutiamoci con questa mappa dall’alto.

Cattura.JPG

A questo punto noi giriamo a destra e procediamo per 0,5 km. Poco prima della rotonda giriamo sulla sinistra e prendiamo quindi Via San Nicolò. Procediamo per 70 metri fino a che davanti a noi troveremo un cartello di divieto di transito. Prediamo la destra ( siamo dentro il centro storico ) e dopo circa 0,4 km entreremo nel porticciolo che sta dietro la Chiesa di Casale. Siamo arrivati!

Casale sul Sile

I ritrovamenti datati all'età del bronzo avallano l'ipotesi che una migrazione dal nord Europa abbia portato qui gli antenati di Casale. In epoca romana la sua storia è legata a quella della nota Altino da cui partiva la famosa Via Claudia Augusta Altinate che collegava la laguna Veneta con il nord Europa. Il paese è citato la prima volta in un documento del 1101, compilato a Casale Silerii. Un primo nucleo di Casale sul Sile sorse nel medioevo attorno al castello, a pianta quadrata e provvisto di una torre, che i da Camino, signori di Treviso, utilizzarono durante la lotta contro i Veneziani.  Nel corso del Medioevo infatti il paese fu al centro di contese ed eventi bellici; infatti, dopo le distruzioni apportate, verso la metà del XIII secolo, dal passaggio dei soldati di Ezzelino III da Romano, Casale fu coinvolta, sul finire del 1300, nella guerra tra Carrara e Treviso. Il suo castello, la cui costruzione è anteriore agli inizi del XIV secolo, venne conquistato da Francesco da Carrara che cinse d’assedio il centro e a nulla valse l’invio da parte di Venezia di una piccola flotta lungo il Sile in soccorso alla guarnigione assediata: i veneziani furono sconfitti e costretti a ritirarsi da Gherardo da Camino. Il fortilizio si trovava in posizione strategica: sulla riva destra del Sile, poteva controllarne i traffici. Ecco perché in seguito i Carraresi lo ampliarono aggiungendovi una seconda torre, quella tuttora esistente. Il castello (a differenza di numerosi altri che furono rasi al suolo dai Veneziani) fu restaurato nel 1418 da Guido Canal, podestà di Treviso, e fu adibito ad abitazione rurale. Nell'Ottocento quel poco che ne rimaneva fu distrutto. Ora la Torre dei Carraresi è stata restaurata ed è inserita in un parco privato.Le sue vicende successive non sono state diverse da quelle del resto del trevigiano, rimasto sotto la signoria della Serenissima fino al 1797, allorquando fu invaso dalle truppe napoleoniche. All'occupazione francese seguirono quella austriaca, la partecipazione ai moti risorgimentali e, nel 1866, l’annessione al Regno d’Italia. Notevole ne è stato anche il coinvolgimento nei due conflitti mondiali. I

Il toponimo: Si sono fatte diverse supposizioni circa l'origine del toponimo, peraltro comune a molte altre località italiane. Una lo avvicina al latino caseum "formaggio", ad indicare l'importanza dell'allevamento ovino in età romana (le pecore di Altinum erano effettivamente molto apprezzate). Altrimenti si avvicinerebbe a casae "capanne", i rifugi utilizzati dagli stessi pastori, oppure un piccolo abitato ai limiti della centuriazione.

Il territorio:  Il suo territorio è totalmente pianeggiante ed è caratterizzato da suoli argillosi e impermeabili che favoriscono la rete idrica superficiale: numerosi i fossi e i canali di scolo, quali il rio Serva, il Bigonzo, il Servetto e il Riolo. 

TORRE E CAMPANILE DI CASALE

LA CHIESA PARROCCHIALE

E’ notevole in particolare per il soffitto affrescato da Giandomenico Tiepolo. Una chiesa dedicata a Santa Maria Assunta. Secondo la tradizione questa chiesa è sorta nell'area dell'antico monastero benedettino. Fu poi ricostruita nel settecento sotto il protettorato della Commenda di S. Giovanni del Tempio di Treviso.

PARROCCHIALE DI CASIER

LA TORRE DEI CARRARESI

“E’ un’importante testimonianza di una postazione fortificata risalente al ‘300. Infatti, un primo nucleo di Casale sul Sile sorse nel medioevo attorno al castello a pianta quadrata e provvisto di una torre che i da Camino, signori di Treviso, utilizzarono durante la lotta contro i Veneziani. La costruzione si trovava in posizione strategica: sulla riva destra del Sile, e dunque poteva controllarne i traffici.

In seguito i Carraresi lo ampliarono aggiungendovi una seconda torre, quella tuttora esistente. “

TORRE DEI CARRARESI
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